ISS l’Osteopatia la più richiesta dagli Italiani

Medicine non convenzionali, a che punto siamo

Osteopatia

ISS 12/11/2012

Una medicina che non si occupi solo del sintomo, ma del paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità. Riaffermando l’importanza della relazione medico-paziente. E’ questo l’obiettivo dei sostenitori delle Medicine Non Convenzionali (MNC), quello cioè non di contrapporre la nostra medicina scientifica a quella complementare o non convenzionale, ma di contribuire alla nascita di una medicina integrata. Una medicina a “misura d’uomo” che ponga al centro della prevenzione e della cura non tanto la malattia o il sintomo, nell’ambito di un’ottica riduzionista, ma l’equilibrio fisico, psichico e spirituale della persona.

Di questo si è parlato nel corso del seminario Viaggio nelle “Altre Medicine”: prospettive per una “Medicina Integrata” svoltosi di recente all’ISS e coordinato dalla Dott.ssa Francesca Mondello, del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate. Lo scopo: fare chiarezza sui percorsi intrapresi negli ultimi anni nei riguardi delle MNC in termini normativi, scientifici e di consumo che ormai dimostrano un effettivo cambiamento di mentalità.

Quanti ne fanno uso

Le persone che in Italia si rivolgono alle cosiddette Medicine Non Convenzionali sono oltre 11 milioni, pari al 18,5% dell’intera popolazione (EURISPES, Rapporto Italia 2009) e circa 150 milioni in Europa.

Le più utilizzate – secondo un’indagine ISTAT relativa agli anni 2003-2005 – sono l’omeopatia (7%), i trattamenti manuali, ovvero osteopatia e chiropratica (6,4%), fitoterapia (3,7%) e agopuntura (1,8%). Sempre secondo la stessa ricerca sono più le donne che gli uomini ad utilizzare questi rimedi: rispettivamente 4 milioni 700 mila (15,8%) contro 3 milioni 162 mila (11,2%) nella fascia di età 35-44 anni. Quasi il 10% dei bambini e ragazzi fino a 14 anni è curato con terapie non convenzionali soprattutto con l’omeopatia (7.9%). Inoltre, la tendenza a ricorrere a tali terapie aumenta con il livello di istruzione e, in genere, ci si rivolge più spesso ad un unico tipo di terapia. Il livello di soddisfazione è elevato (sono considerate utili dal 95,4% di chi le ha utilizzate) e il motivo principale è la minore tossicità(71%).

Aspetti regolatori

Non esiste un’unica legislazione comunitaria e ogni Stato membro dell’Unione Europea (UE) ha un diverso riconoscimento giuridico di queste pratiche terapeutiche. Tuttavia i principali organi di governo dell’UE stanno tentando, sin dalla fine degli anni Novanta, di costruire un nuovo percorso di riconoscimento e di adeguamento per tali metodologie.
L’OMS nel 2003 invitava gli Stati membri a formulare ed attuare politiche e regolamenti nazionali sulle MNC.
L’Assemblea Generale dell’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) ha inserito nel 2010 l’Agopuntura e la Moxibustione della Medicina Tradizionale Cinese nell’Elenco del Patrimonio Immateriale Intangibile dell’Umanità. In Gran Bretagna, Regno Unito, Francia, Austria e Germania le MNC sono oggi regolarmente interconnesse con la medicina ufficiale, integrate negli organi universitari e nei sistemi sanitari nazionali.

Non così in Italia, dove manca ancora una legge quadro sulle Discipline Bio-Naturali che possono essere praticate anche da non medici e da personale non sanitario che regolamenti caratteristiche, percorso formativo e limiti degli operatori. La figura professionale dell’operatore delle Discipline Bio-Naturali attualmente non è giuridicamente riconosciuta. Il DDL, in discussione in Parlamento per regolamentare il settore, non soddisfa i sostenitori della medicina olistica, al punto che alcuni di loro hanno deciso di proporre una legge di iniziativa popolare per metterci al passo con gli altri Paesi europei.

In ambito regionale la situazione è diversa. Difatti alcune amministrazioni regionali, grazie alla riforma del titolo V della Costituzione che conferisce potestà legislativa concorrente rispetto allo Stato, hanno intrapreso interessanti iniziative nell’ambito delle MNC, ad esempio la Toscana ne ha inserite alcune nei LEA e l’Emilia Romagna ha emanato una Risoluzione per istituire un Osservatorio Regionale per le MNC.