Una visita osteopatica non può prescindere da uno dei principali aspetti e peculiarità dell’osteopata: l’ascolto. Oltre a quello verbale, essenziale soprattutto nella prima fase della seduta dedicata all’anamnesi del paziente, l’osteopata lavora anche e soprattutto con la percezione tattile, con le mani, che è una specificità dell’approccio osteopatico, quella cioè di percepire con le mani i segnali del corpo.

In quanto osteopati bisogna dunque saper integrare l’anamnesi verbale con le informazioni palpatorie ricevute a seguito delle sue competenze tattili. È questo che rende unica l’azione dell’osteopata, soprattutto in un momento storico in cui la medicina ufficiale ha perso in maniera considerevole la capacità palpatoria.

L’esplorazione del paziente basata sulla palpazione avviene tramite metodi di esame obiettivo che permettono una valutazione soggettiva della qualità del tessuto. Il tutto in un contesto in cui un ruolo importante è ricoperto dalla comunicazione tra terapeuta e paziente perché “chi tocca, viene toccato” e ad ogni atto palpatorio corrisponde una comunicazione, che avviene in gran parte a livello non verbale.

La visita osteopatica parte dalle mani

Un altro importante aspetto della seduta osteopatica è il concetto di potenziamento della salute su cui lavora l’osteopata lavorando solo ed esclusivamente utilizzando le mani, senza avvalersi di alcun altro strumento. Ciò significa che pur non risolvendo in un solo incontro il problema, l’osteopata lavora efficacemente sul potenziamento della salute in generale. Il tutto a partire da una particolare prospettiva osteopatica nello spazio metapersonale.

L’osteopata durante una seduta osteopatica si domanda quali esperienze abbia fatto il corpo del suo paziente, che tipo di emozioni siano associate a queste esperienze, quali siano le convinzioni del paziente e quale atteggiamento abbia sviluppato. Il suo compito è quello di incoraggiarlo a fare esperienze migliori ed il “tocco” osteopatico è il mezzo per entrare in contatto con il corpo, le emozioni ed i pensieri del paziente.

Durante la visita osteopatica grazie all’asse ossitocinico la paura si riduce, il senso di benessere aumenta e la soglia del dolore si alza. L’osteopatia produce un effetto terapeutico anche sulla psiche.

Cosa indossare a una visita osteopatica

La maggior parte delle volte è consigliato indossare abiti comodi in modo tale da dare la possibilità all’osteopata di agire sul corpo e sui suoi movimenti senza ostacoli. Indossare abiti elastici e non costrittivi è utile anche per chi si sottopone alla seduta osteopatica per sentirsi maggiormente a proprio agio e per favorire il rilassamento del corpo e della mente.

A volte, dipendentemente dai casi, l’osteopata può chiedere di togliere la maglietta o il jeans, è una richiesta assolutamente normale volta a facilitare il trattamento. L’osteopata durante la seduta deve poter sentire la risposta del corpo e può farlo solo se le mani sono a contatto diretto col corpo.

Articolo estratto da: tuttosteopatia.it