Carissimi genitori, oggi facciamo un pò di chiarezza sull’uso dei plantari correttivi.

I bambini alla nascita hanno il piede piatto, cioè l’arco plantare centrale dei piedini dei bambini ha un atteggiamento comodativo verso il terreno, sembra infatti che il piede interno tocca a terra e che il bambino cammina con le ginocchia attaccate. L’arco plantare si sviluppa verso i 6-7 anni e solo nel 20% dei casi si protrae per altri 1-2 anni, dopodiché, in caso di scorretto sviluppo, si può ricorrere ad un intervento chirurgico.

Il mio consiglio è quello di risolvere il problema nel modo più naturale possibile, facendo camminare scalzo il bambino in casa, sulla sabbia, sulla terra proprio come facevano i nostri antenati (ai quali però mancavano le scarpe per forza maggiore!), nell’età compresa tra i 4-5 anni; solo dopo, si potrà poi eventualmente procedere ad una  visita specialista dall’ortopedico, dal posturologo o podologo in modo da trovare una soluzione meno invasiva possibile per risolvere il problema. Ricordate che l’arco plantare del bambino inizia ad essere simile a quello dell’adulto dai 7 anni.

Alcuni consigli da adottare se notate che il vostro bimbo tende al piede piatto:

– fate afferrare con le dita dei piedi degli oggetti come le palline, fazzoletti, sassi, pezzi di stoffa

– fateli camminare sulle punte e poi sui talloni

– fateli camminare scalzi sulla sabbia, terra, prato, sassi ecc… tutto ciò che tende a modellare l’arco plantare.

Un altro fattore che può causare un appoggio sbagliato a terra dei piedi dei bambini, è l’uso scorretto delle scarpe in quanto le scarpe non devono essere troppo strette o troppo larghe (a quell’età vanno cambiate almeno ogni 2-3 mesi perché il piede cresce). Un altro aspetto di importante rilevanza per il piede piatto è il sovrappeso in quanto fà tendere le ginocchia verso l’interno (ginocchia valghe) e di conseguenza porta ai piedi valghi.

I plantari devono essere in ogni caso consigliati da un ortopedico o posturologo, devono essere modificati man mano che il bambino cresce e aumenta di peso. Ricordate però, che il plantare non modifica lo sviluppo dell’arco plantare; può succedere infatti che, una volta tolto, può tornare tutto come prima.

Per chi invece volesse trattare il bambino con altri metodi, di ottima soluzione è il trattamento osteopatico di routine, in quanto l’osteopata mette in posizione posturale ottimale il bambino con delle manovre non drastiche sulla colonna e sulle articolazioni, e se necessario aiuta l’assetto del piede stimolando i motoneuroni podalici con l’applicazione di solette propriocettive.

Prima di intraprendere la strada dei plantari, consiglio di fare al bambino un esame baropodometrico e stabilometrico COMPUTERIZZATO

perché è l’unico esame più realistico rispetto al vecchio sistema della carta per podogramma

Naturalmente oltre all’esame dei piedi si deve valutare anche tutta la struttura del corpo del bambino, perché alcune volte, lo scorretto assetto podalico, può dipende da una malocclusione dentale o da un assetto del bacino o di altre strutture, variate.

Lo studio di Osteopatia e Posturologia è a disposizione per ogni eventuale chiarimento o informazione in merito al problema.